Come favorire il gioco autonomo e indipendente nei bambini

Come favorire il gioco autonomo e indipendente nei bambini

Il gioco è una delle attività più importanti per il corretto sviluppo dei bambini, sia dal punto di vista cognitivo che emotivo. Attraverso il gioco, infatti, i bambini imparano ad esplorare il mondo, apprendono nuove abilità, esprimono la loro creatività e si relazionano con gli altri. Tuttavia, non sempre i bambini sono in grado di giocare in modo autonomo e indipendente, quindi senza la necessità di un adulto che li guidi o li intrattenga. Ciò può dipendere da diversi fattori, come la personalità, l’età, l’ambiente o le abitudini familiari. Perché, dunque, è importante favorire il gioco autonomo e indipendente nei bambini? Quali sono i benefici di questo approccio? Come possiamo incoraggiarlo nella vita quotidiana, senza traumi? Proviamo a rispondere a queste domande.

I benefici del gioco autonomo e indipendente

Il gioco autonomo e indipendente è un’attività che i bambini svolgono senza la supervisione o l’intervento attivo di un adulto (genitore o nonno, babysitter o tata, ecc.), seguendo dunque le proprie inclinazioni e interessi. Si tratta di un gioco spontaneo, libero e creativo, che stimola l’immaginazione, la curiosità e la capacità di risolvere problemi. I benefici del gioco autonomo e indipendente sono numerosi. Innanzitutto, favorisce l’autostima e la fiducia in sé stessi. I bambini che giocano in modo autonomo e indipendente, infatti, imparano a gestire le proprie emozioni, a superare le difficoltà e a sentirsi orgogliosi dei propri risultati. Il gioco autonomo, poi, aiuta a sviluppare l’autoregolazione e il senso di responsabilità. I bambini che giocano da soli devono rispettare delle regole, sia proprie che condivise con altri, e assumersi le conseguenze delle proprie azioni. Giocare per conto proprio, inoltre, contribuisce a stimolare la creatività e l’innovazione. I bambini, in questo modo, si abituano gradualmente ad inventare nuovi scenari, personaggi, storie e soluzioni, sfruttando le risorse a disposizione.

bambino che gioca

Giocare in autonomia per rafforzare le relazioni sociali

L’elenco dei benefici del gioco autonomo e indipendente non finisce qui. Infatti, questa modalità di espressione promuove l’apprendimento e la conoscenza. I bambini che giocano senza l’intervento attivo di un adulto scoprono nuove informazioni, acquisiscono nuove competenze e approfondiscono i propri interessi. Sperimentare attività diverse tra loro consente di individuare quelle che vogliono ripetere e approfondire. Spesso, infatti, la presenza del genitore è penalizzante, soprattutto se il bambino prova a svolgere attività che il genitore non approva perché le ritiene non adeguate o pericolose. Può sembrare un paradosso, ma questa modalità di gioco contribuisce a rafforzare le relazioni sociali. I bambini che giocano in autonomia imparano gradualmente a comunicare, collaborare, negoziare e condividere con gli altri, sviluppando l’empatia e il rispetto. Da non dimenticare, infine, che questo processo di “emancipazione” del bambino si traduce anche in un beneficio per i genitori, i quali – ad esempio – avranno più tempo da dedicare ad altre attività (casalinghe, lavorative o ricreative). Non solo: avranno sempre più la sensazione che il bambino sarà in grado di cavarsela bene anche senza la presenza/supervisione costante di un adulto.

Come favorire il gioco autonomo e indipendente nei bambini

Per favorire il gioco autonomo e indipendente nei bambini, basta seguire alcune semplici indicazioni. Innanzitutto, per la tranquillità di tutti, bisogna individuare spazi sicuri e stimolanti per il gioco in autonomia. I bambini, infatti, hanno bisogno di ambienti dove possono muoversi liberamente, esplorare, manipolare e sperimentare. Gli spazi devono essere adeguati all’età dei bambini, privi di pericoli o ostacoli, ma ricchi di materiali e di stimoli diversi. Il passaggio successivo è proporre giochi aperti e flessibili. I bambini hanno bisogno di attività che non abbiano una sola modalità o un solo obiettivo, ma che possono essere adattati alle loro preferenze e fantasie. I giochi aperti e flessibili sono quelli che non hanno istruzioni predefinite o una struttura fissa, ma che lasciano spazio alla creatività e all’improvvisazione. Non essere rigido e, se tuo figlio fa delle richieste apparentemente bizzarre (ma innocue), assecondalo. Anche se alcuni stereotipi di genere sono duri a morire, sforzati di andare oltre le definizioni di “gioco da maschio” e “gioco da femmina”. È importante favorire la sperimentazione e la scoperta di sé, fin dall’infanzia.

bambina che gioca

I tempi e i ritmi del gioco autonomo e indipendente

Un’altra regola è rispettare i tempi e i ritmi dei bambini. I bambini hanno bisogno di tempo per giocare in modo autonomo e indipendente, senza interruzioni o pressioni continue da parte degli adulti. I tempi e i ritmi dei bambini non sempre coincidono con quelli degli adulti, per questo è importante assecondarli e non forzarli. Come principio generale, comunque, un bambino in media dovrebbe essere in grado di concentrarsi su un’attività o un compito per circa 2-5 minuti per ogni anno di età. Questo vuol dire: a 1 anno il tempo di concentrazione può essere di 2-5 minuti, a 2 anni di 4-10 minuti, a 3 anni 6-10 minuti, a 4 anni 8-20 minuti a 5 anni l’intervallo sarà 10-25 minuti, e così via. Impara, poi, a sostenere senza interferire. I bambini hanno comunque bisogno di supporto da parte degli adulti, anche a distanza, ma non di un controllo eccessivo. Gli adulti, dunque, dovranno essere presenti ma non invadenti, offrendo aiuto solo quando richiesto o davvero necessario. Gli adulti, inoltre, devono anche evitare di giudicare, criticare o elogiare eccessivamente il gioco dei bambini, ma piuttosto osservare, ascoltare e apprezzare il giusto.

Il gioco digitale nei bambini

Viviamo un’epoca in cui la tecnologia è presente nelle nostre vite fin dalla più tenera età. Se il bambino ha almeno tre-quattro anni, dunque, potrai gradualmente insegnargli ad utilizzare alcune app studiate appositamente per il gioco e l’apprendimento nei bambini. Molte di queste app, infatti, contribuiscono allo sviluppo di competenze importanti per la loro crescita. Nell’app “Prime parole per bambini”, ad esempio, tuo figlio troverà delle semplici schede (le prime tre sono gratuite) all’interno delle quali dovrà abbinare correttamente animali della fattoria, oggetti della casa e verdure del giardino. L’app “Smart Tales” (due attività al giorno sono gratuite) è pensata per bambini dai 3 ai 6 anni di età. Aiuta i piccoli a familiarizzare con le materie scientifiche (le STEM) attraverso storie animate e giochi di logica, matematica e coding.

bambino e tecnologia