Giochi in movimento all’aperto: un toccasana per tutti

Giochi in movimento all’aperto: un toccasana per tutti

“Non ci sono radici nei nostri piedi, essi sono fatti per muoversi”. Questa celebre frase dell’antropologo e sociologo francese Le Breton offre a tutti noi l’occasione di riflettere su quanto sia necessario esplorare le infinite potenzialità del corpo umano: muoversi, essere curiosi e aperti alle novità, scoprire ciò che ci circonda. Al giorno d’oggi il nostro mondo è fatto di apparecchi elettronici, immobilità e scarsa socialità. Al contrario con il gioco ed in particolare con quello di gruppo, riacquista valore la relazione con gli altri. Giocando si scoprono le proprie capacità e ci si apre al mondo attraverso l’esplorazione, che incentiva lo sviluppo della curiosità. Per questo dobbiamo abbandonare le abitudini sedentarie e dedicare più tempo al movimento fisico all’aria aperta!

Sviluppo psicomotorio

Appena usciti dal ventre materno i bambini iniziano già a farsi sentire e tra un vagito e l’altro agitano piedini e manine. Le forme di gioco più semplici sembrano proprio coincidere con questi movimenti del tutto naturali che pare non abbiano altra motivazione se non il liberare un eccesso di stimoli motori. Con il passare dei mesi i bambini usano il loro corpo per esplorare l’ambiente circostante e attraverso il movimento esprimono le emozioni. È importante fin da subito sostenere e supportare i bambini affinché possano avere un corretto sviluppo psicomotorio.

Il valore del gioco di gruppo

Il gioco è importante per molteplici fattori; in primis perché il gioco è un mezzo attraverso il quale i bambini acquisiscono conoscenza. Inoltre attraverso l’interazione con il gruppo dei pari si sperimentano importanti dinamiche che servono poi alla crescita ed alla formazione dell’individuo stesso. Oltre alla relazione coi pari, il bambino nei primi anni di vita crea un rapporto con gli educatori che incontra sul suo cammino e che attraverso un vasto repertorio di idee, tecniche e giochi contribuiscono alla scoperta delle sue qualità. L’etimologia della parola educare infatti risale dal verbo latino educere che vuol dire letteralmente “tirar fuori ciò che sta dentro”: in questo modo i bambini possono acquisire consapevolezza di quelle che sono le proprie potenzialità.

Attività fisica e sport

Quando siamo molto piccoli, il movimento corporeo è finalizzato generalmente al gioco, alla socializzazione e alla gratificazione che deriva dal gioco stesso. Un bambino non conosce l’impatto che della costante attività fisica, può avere sul suo sviluppo. Al giorno d’oggi l’analfabetismo motorio è in crescita e lo stile di vita dei bambini è molte volte troppo sedentario. Per questo è importante che i genitori creino il più possibile occasioni nelle quali i figli possano esprimere loro stessi in modo attivo. Intorno ai quattro-cinque anni, i bambini possono iniziare a praticare regolarmente sport per acquisire regole e comportamenti condivisi nel rispetto dell’altro, avere una relazione armonica tra mente e corpo – mens sana in corpore sano – e fare crescere così la propria autostima.

 

Attraverso la pratica regolare di attività sportiva impariamo ad accettare la sconfitta e la gratificazione della vittoria oltre al rispetto dell’avversario e la condivisione delle emozioni con gli altri.