Musica: l’importanza nello sviluppo linguistico e cognitivo

Musica: l’importanza nello sviluppo linguistico e cognitivo

La musica gioca un ruolo importante nella vita di tutti noi: è presente nei diversi momenti della giornata, è rappresentativa di occasioni speciali della vita e della nostra cultura di appartenenza, accompagna altre forme artistiche quali il teatro, il cinema, la danza.

Sono diversi gli studi che dimostrano quanto la musica sia di particolare rilevanza nello sviluppo del bambino, stimolando in modo particolare lo sviluppo cognitivo e delle abilità di linguaggio, producendo effetti sulla struttura e sulle funzionalità del cervello. Inoltre, i bambini cresciuti all’interno di famiglie “musicalmente attive” (non soltanto di musicisti ma anche abituate ad ascoltare musica nel quotidiano) sviluppano maggiore capacità di attenzione.

La musica e lo sviluppo del cervello

La musica incide su diversi aspetti dello sviluppo del bambino, quali ad esempio:

  • Sviluppo intellettivo. Negli USA è stato dimostrato che i bambini che imparano uno strumento musicale sviluppano più facilmente le abilità matematiche, ottenendo inoltre risultati più elevati nei test di ingresso ai college (test SAT).
  • Sviluppo linguistico. Ascoltare la musica aiuta il cervello a memorizzare le parole e a migliorare la pronuncia di sillabe talvolta difficili, soprattutto nella prima infanzia. I bambini musicalmente “attivi” sono inoltre facilitati nell’apprendimento della lettura, avendo già appreso, grazie alla musica, il ritmo e la cadenza dei suoni.
  • Sviluppo sociale ed emozionale. Le armonie musicali predispongono positivamente il bambino all’interazione con gli altri, permettendogli di esprimere sensazioni positive. In età scolare la musica diventa un importante fattore di aggregazione con i suoi coetanei.
  • Sviluppo motorio. Grazie alla musica è molto più facile imparare a coordinare i movimenti, infatti l’ascolto della musica aiuta il corpo e la mente a lavorare insieme.

Scoprire la musica prima di scoprire il mondo

Qualunque età va bene per accostare il bambino alla musica. L’esperienza di qualunque genitore mostra che già nei primissimi mesi di vita è più facile attirare la sua attenzione attraverso filastrocche e calmarlo grazie alle ninna nanne. Il bambino infatti impara a riconoscere la musica già quando è un feto e quindi ben prima di aver esperito il mondo intorno a lui.

L’infanzia

Nella primissima infanzia è fortemente consigliato di abituare il bambino, ancora lattante, all’ascolto di canzoncine semplici e brevi, cantate a bassa voce o riprodotte a basso volume. L’unico punto di attenzione è quello di evitare suoni troppo forti che potrebbero disturbarlo. È inoltre consigliato di abbinare sempre lo stesso motivetto ad uno specifico momento della giornata (il pasto, la nanna, il bagnetto) in modo che ciascuna melodia sia associata dal neonato ad un avvenimento.

Raggiunto il primo anno di età è possibile incoraggiare lo sviluppo linguistico del bambino alla musica, proponendogli canzoni in cui siano presenti parole comuni che il bambino potrà memorizzare in modo molto più efficace che non apprendendole in altro modo.

In questa fase il bambino si accosterà alla musica non soltanto con l’ascolto, ma abbinando il movimento spontaneo del corpo e iniziando a sviluppare il coordinamento motorio.

L’età prescolare e scolare

In età prescolare il bambino gradisce le canzoni con ritmi ripetuti e rime baciate: esse rappresentano infatti per lui un modo per facilitare l’apprendimento del linguaggio. Sono molti gli studiosi che oggi riconoscono un forte legame tra l’abilità di mantenere il ritmo e la capacità di codificare i suoni della lingua parlata.

Grazie a piccoli strumenti musicali, i bambini riescono inoltre a produrre ritmi e suoni: questa attività è di particolare importanza, permettendogli di sviluppare la sensibilità verso il ritmo, e quindi di accostarsi in modo inconsapevole a concetti matematici che saranno consolidati negli anni successivi.

In età scolare la musica è un valido supporto per la memorizzazione. La nostra esperienza ci insegna infatti che in modo inconscio sia molto più facile memorizzare un testo se questo è accompagnato dalla musica: il motivo risiede nel fatto che l’ascolto di una canzone accende entrambi gli emisferi del nostro cervello, rendendo quell’ascolto molto più efficace ai fini dell’apprendimento.

I vantaggi

Sono davvero tanti i buoni motivi per incoraggiare i bambini alla musica, sia rispetto all’ascolto che allo stesso studio di uno strumento musicale. Le correlazioni tra questa e lo sviluppo cognitivo e linguistico sono molto forti e come abbiamo visto non sono gli unici vantaggi: in qualunque contesto (domestico o scolastico), la musica può arricchire e rallegrare i nostri bambini e chi si prende cura di loro.