Imparare la matematica giocando

Imparare la matematica giocando

Attraverso il gioco il bambino può sviluppare competenze matematiche. Questo avviene grazie al supporto degli educatori che favoriscono la riflessione e la rappresentazione matematica di idee e concetti che emergono dalla stessa attività ludica. Sono tanti i giochi che possono spingere il bambino a sviluppare abilità matematiche, per poi concettualizzarle, in età scolare, utilizzandole come vere e proprie competenze.

Dunque, considerato l’interesse e la rilevanza che il gioco ha negli anni dell’infanzia, proporre al bambino attività che lo aiutino in questa fase a porre le basi delle sue future competenze è una opportunità da non sottovalutare.

Competenze e abilità matematiche nel gioco

Giocando i bambini esplorano le forme, paragonano le grandezze, contano gli oggetti. Le competenze matematiche esperite sono rapportabili a sei categorie specifiche:

  • classificazione, ad esempio sistemare i giocattoli distribuendoli in scatole dedicate ciascuna ad una specifica categoria (es. costruzioni, bambole, macchinine)
  • ordinare per grandezza, comprendendo che un oggetto grande non può stare dentro una scatola piccola
  • numerare gli oggetti o le persone intorno
  • scoprire il movimento, anche grazie ad azioni comuni, come lanciare gli oggetti
  • scoprire le forme, creando volumi

I mattoncini e la scoperta della geometria

Giocando con le costruzioni, i bambini in età prescolare mettono in campo – pur a livello di pura intuizione – numerosi concetti di geometria che poi saranno oggetto di studio già alla scuola primaria.

La passione per i mattoncini inizia solitamente già all’età di un anno: dapprima il bambino prova ad unire due blocchi e, dopo diversi esperimenti, all’età di 4 anni ha imparato come costruire una torre molto alta. Affinando man mano la sua competenza, passerà quindi a scoprire come rendere solida la sua torre, accompagnando l’altezza con sostegni laterali. Quando infine collegherà la sua torre ad altri blocchi di costruzioni, avrà sperimentato il concetto di “parallelo” e “perpendicolare”.

Riconoscere e riprodurre le sequenze

Un modo molto interessante di accostare i bambini a modelli vicini alla matematica e all’algebra è quello di abituarli alle sequenze. Un esempio abbastanza diffuso è la riproduzione di una sequenza di colori, come ad esempio la ripetizione dei sette colori dell’arcobaleno. È possibile iniziare anche da sequenze musicali o anche suoni onomatopeici. La riproduzione di questi suoni è riconosciuta come un valido supporto per i futuri calcoli.

Le parti di uno

Il gioco del puzzle è uno strumento molto utilizzato per favorire il bambino nell’approccio ai concetti di intero e di parti di un intero.

La capacità di assemblare un puzzle diventa molto più evidente verso i 4 anni, quando il bambino riconosce nelle forme dei vari elementi del puzzle, le parti di un disegno ed è in grado di formare una immagine. Questa attività li stimola anche a riconoscere il concetto di “lunghezza” e di “angolo”.

Un’ulteriore modalità di creare immagini e confrontarsi con le tre dimensioni dello spazio è quella dei puzzle interattivi. In questa modalità per il bambino è possibile conoscere in anticipo il risultato della sua azione in quanto il computer gli mostra la forma da costruire in trasparenza e gli fornisce un feedback immediato rispetto alla correttezza di quanto fatto.

Apprendere le quantità

Ci sono diversi modi di accompagnare il bambino nella comprensione del concetto di quantità. Una modalità che trova i bambini particolarmente entusiasti è quello del riempire con bicchieri di acqua o sabbia dei contenitori vuoti. La richiesta di contare i bicchieri di acqua che abbiamo versato in una bacinella è un sicuro stimolo per i più piccoli, non tanto di imparare a contare, quanto di apprendere il concetto di più piccolo e più grande.

La matematica nei giochi di ruolo

Per stimolare i bambini al pensiero matematico è sufficiente inscenare alcune situazioni tipo della vita quotidiana. Uno degli esempi più comuni è il gioco del supermercato dove il ruolo della cassiera e del cliente insegna il concetto della quantità e della differenza.

Un’altra situazione che è possibile creare, ci permette di utilizzare le bambole. Nella tipica ora della pappa occorre dare un piatto ed un bicchiere ad ognuno. Questa, apparentemente, banale attività innesca in realtà diversi ragionamenti matematici, quali la divisione.

Conclusioni

I bambini si lasciano coinvolgere in ragionamenti di tipo logico matematico in modo naturale. Diversi studi hanno dimostrato infatti che il bambino è in grado di risolvere spontaneamente problemi di tipo matematico.

Per questo motivo è molto importante avere a disposizione i materiali più adatti a favorire tali ragionamenti. Occorre inoltre motivare i bambini proponendo attività comprensibili e sfidanti, adeguate alla loro età.

Un ulteriore consiglio è quello di lasciare i bambini liberi di risolvere i problemi matematici proposti, semplicemente accompagnandoli nel loro pensiero ed agevolando in tal modo il loro sviluppo cognitivo.