La token economy o “economia simbolica” o “a gettoni” è un sistema di osservazione ed educazione comportamentale, messo a punto in diverse scuole, ma applicabile anche nel contesto domestico. Esso è basato sulla condivisione di obiettivi e sulla immediata applicazione di premi e penalità rispetto agli stessi.
Ispirato alla psicologia comportamentale, la token economy coinvolge il bambino, o il contesto classe, responsabilizzandolo rispetto agli obiettivi da raggiungere. Si tratta di un vero e proprio “patto” che l’educatore condivide e che il bambino si impegna a mantenere, accettando nel contempo anche il sistema “incentivante” collegato.
Realizzare un programma di token economy: il contratto
Il primo punto da stabilire quanto si realizza un sistema di token economy è il sistema regole. Per fare questo l’educatore dovrà avere ben chiari a monte gli obiettivi da raggiungere, scegliendone pochi per volta. È infatti molto importante che il bambino sia focalizzato su uno specifico aspetto del comportamento.
Scelto l’obiettivo, si individuano le regole che permetteranno di raggiungerlo. Nello scrivere le regole occorre tenere a mente qualche piccolo accorgimento:
- Devono essere poche (al massimo 3 o 4) e ben chiare per tutti, senza margini di interpretazione
- Le regole non sono divieti: sarà dunque necessario scrivere cosa ci si attende e non cosa non bisogna fare. Ad esempio, “parla a voce bassa nel corridoio” piuttosto che “non gridare nel corridoio”.
- Devono essere raggiungibili dal bambino e quindi adatte alla sua età
Di solito le regole condivise trovano spazio in un cartellone che viene creato insieme e affisso in un luogo comune, ad esempio in classe. Spesso le regole sono affiancate da disegni o simboli iconici, in modo da essere ancora più chiare e immediatamente percepibili, in qualunque momento della giornata.
Il metodo per calcolare il punteggio
Una volta stabilite le regole o il comportamento atteso, occorre individuare:
- la forma di gratificazione, cioè cosa si ottiene a seguito di un comportamento positivo
- il criterio di punteggio con il quale andremo ad assegnare i punti
- il premio, cioè cosa si vince se l’obiettivo è raggiunto
Un programma di token economy può utilizzare dei gettoni simbolici, o un sistema di emoticon (smile) ad indicare i comportamenti positivi. Per fare un esempio pratico, se l’obiettivo che mi sono posto è quello di non disturbare nel corso di una lezione, il criterio di punteggio assegnerà 5 punti se non ci sono stati comportamenti negativi, 3 se c’è stato un comportamento negativo, 0 se si sono rilevati più di un comportamento negativo.
Ogni scala di punteggio può essere scelta sulla base delle caratteristiche del contesto. È tuttavia molto importante che l’obiettivo sia:
- realmente raggiungibile da ciascun bambino, per non generare frustrazione
- sfidante e non troppo facilmente raggiungibile, in modo da generare un concreto impegno
Per evitare di incorrere in questi due estremi, generalmente si effettua una misurazione “di prova” di 5 giorni, in modo da tarare il raggiungimento del premio (in gettoni) su valori medi.
Il momento del resoconto
È importante fissare un momento di verifica della situazione dei punti, per incoraggiare i bambini che sono rimasti indietro, o semplicemente per valorizzare chi ha ottenuto più gettoni. Il bambino che ha raggiunto il premio, potrà beneficiarne nei momenti e nelle forme stabilite a priori.
Ci sono diversi livelli di complessità con cui è possibile organizzare un sistema di token economy. Nei più sofisticati, si può:
- creare un vero e proprio sistema di premi che richiedono il raggiungimento di diverse quantità di token (es. Premio A: 10 token; Premio B 20 token)
- autorizzare un “sistema di risparmio” che permette al bambino che ha ottenuto più punti del necessario, di conservarli per futuri premi
- impostare un sistema “di pagamento” del token, cioè chiedere al bambino di pagare per un comportamento non corretto
La token economy è ormai ampiamente utilizzata non soltanto nei contesti scolastici (ci sono programmi rivolti a ragazzi delle scuole secondarie) ma anche a livello domestico, al punto che sono state create alcune applicazioni web dedicate ai genitori che desiderino provare il sistema. L’obiettivo che questo modello si propone è quello di responsabilizzare il bambino rispetto ai comportamenti da tenere che finiranno per essere interiorizzati.